l’Amministrazione del Comune di Mussomeli è stata una delle prime a credere nel valore del nostro progetto e non finiremo mai di ringraziarla per la gentile concessione del Castello Chiaramontano come location di riferimento per molti dei nostri set principali. La collaborazione è stata consolidata dall’assessore al Turismo e allo Spettacolo Sebastiano Lo Conte, che ha riposto grande fiducia nella bontà del nostro progetto, venendo di persona ad incontrarci sul set e dimostrando grande attenzione e considerazione per il nostro lavoro. Un ringraziamento particolarmente sentito ovviamente va anche e soprattutto a tutti i responsabili dell’ufficio turistico che con il loro lavoro (straordinario, non solo per gli orari) hanno reso e rendono possibile il nostro: dalla dott.ssa Liliana Genco Russo, coordinatrice gentile e costantemente presente e operativa, ai responsabili della struttura del Castello, Giuseppe Caruso, Mario Favilla, Giusy Alio, Pina Canalella, Giuseppina Lo Monaco e Cattina Callari, che hanno atteso la fine dei ciak spesso fino a notte fonda, con grande professionalità e disponibilità.
Uno dei fiori all’occhiello del patrimonio naturalistico siciliano, un comprensorio talmente ricco di meraviglie da rendere difficile annoverarle tutte, un territorio che fa la felicità di qualunque fotografo, ma anche e soprattutto di ogni anima in cerca di libertà. Il Parco delle Madonie è stato sin da subito un must tra le ambientazioni che avevamo pensato per Aion, ma non ci aspettavamo di trovare ad attenderci un’amministrazione cosi attenta e partecipe, cosi innamorata dei luoghi che pazientemente ci ha svelato, aprendoci lo sguardo su panorami che andavano ben aldilà delle pur alte aspettative che ci avevano animati. Ringraziamo davvero sentitamente per questo il signor Fabrizio Valenza, direttore funzionario, che ci ha accolti, ascoltati e guidati in giro per le Madonie, il signor Calogero Casserà, che ha curato la nostra pratica, il direttore Peppuccio Bonomo e il presidente dell’Ente Parco dr. Angelo Pizzuto, che hanno autorizzato la nostra presenza e il nostro lavoro all’interno del territorio.
Di sicuro prima o poi vi cadrà l’occhio sulla curiosa pipa di Gabriel. Un oggetto alquanto consueto, si direbbe, in mano ad un uomo di tal fatta. Ma il caso (fortunato) ha voluto che quell’oggetto di comune, oltre alla sua pertinenza, abbia ben poco, perché proviene come dono prezioso e irripetibile, da quell’impervio luogo intellettuale ed onirico, in cui l’inventiva, la passione e l’artigianato di altissimo grado riescono a fondersi insieme per diventare un concetto unico: Arte. L’arte di Sauro Handmade Italian Pipes. Caldamente sconsigliata una passeggiata sul website, se siete affetti da sindrome di Stendhal